Dopo la conferma dell’accesso al campionato di serie B interregionale, il Basketball Club Lucca inizia a dare notizia delle prime conferme. 

La prima e non poteva essere diversamente, tra i giocatori che già lo scorso anno ne facevano parte, riguarda Andrea Barsanti, la vera e propria bandiera del Bcl, il Capitano, o “bombardiere” un appellativo che si è guadagnato per le sue triple, sparate da metà campo.

Barsanti è lucchese di nascita, ma cittadino d’Italia, il suo percorso cestistico lo ha visto approdare in tante e diverse città italiane, dalla B2, alla divisione Nazionale A, poi ancora serie B e lo scorso anno in C Gold con i colori biancorossi del Bcl.

Del suo trascorso sportivo conosciamo quasi tutto, un po' meno della persona e allora questa volta, attraverso alcune domande, proviamo a conoscerlo un po' di più 

 

L’asticella si alza, serie B interregionale, il Bcl dovrà scendere su importanti parquet di Toscana Liguria, Piemonte e Lombardia, Tu sarai di nuovo la bandiera del Bcl, il Capitano, sei pronto per questa nuova sfida ?

Felicissimo che la società abbia fatto questa scelta. Giocatori più forti, più professionalità, ci saranno squadre abituate a giocare in serie B Nazionale, mentre quelle provenienti dalla C gold allestiranno roster di spessore, sono proprio curioso di vedere che campionato sarà. Io sono stracontento di poterci essere con il Bcl e ancora più contento di ricoprire anche per quest’anno il ruolo di capitano e poter dare una mano ai ragazzi, dandogli qualche indicazione su come muoversi in campionati più importanti.

Alla soglia dei 40 anni sei ancora tra i più indispensabili in squadra, giochi e ti appassioni come a 20 anni, qual è il tuo segreto ?

Sono lontanissimo dai 40 anni, sai quanta acqua deve ancora passare sotto i ponti, ne ho solo 37 e c’è una bella differenza. Qual è il segreto ? Non ce n’è, tutto sta in quanto si ama questo sport, in quanto ci diverte in campo e quando è così, qualsiasi sacrificio, qualsiasi fatica viene ripagata da una sola e semplice corsa fatta, per quanto è lungo il campo per arrivare a infilare la palla nel canestro. Devo dire che forse adesso c’è ancora più passione e voglia di quando avevo vent’anni, forse perché il momento di passare da giocare a basket a guardarlo non è lontanissimo , comunque per adesso non ce la faccio proprio a pensarmi fuori dal parquet, quindi non si pone il problema.

Laureato e quindi pronto ad entrare nel mondo del lavoro, avremo un Andrea in giacca e cravatta ?

Doppiamente laureato ! Vorrei fare l’insegnante di educazione fisica, adesso sono concentrato su questa cosa, so che il percorso per arrivare alla meta è lungo, ma è la strada che vorrei percorrere. La mattina insegnerei e il pomeriggio metterei a frutto l’altra laurea dedicandomi alla professione di podologo e in serata magari un po' di basket. 

Ad un certo punto della vita si dice che bisogna mettere la testa apposto, farsi una famiglia magari avere figli, cosa c’è nel tuo futuro ?

La testa l’ho messa a posto da un po', non lasciatevi confondere da quanto ogni tanto capita sul campo. La scelta di mollare il professionismo e la ricerca di squadre lungo lo stivale e preferire una situazione locale, nella quale tra l’altro mi trovo benissimo, la dice già lunga, poi volevo terminare il percorso universitario e laurearmi, insomma la testa è già sulle spalle da un po' ed è ben ferma.

Della famiglia non mi piace parlarne pubblicamente, convivo da due anni con Sara e siamo felicissimi, cosa c’aspetta in futuro non lo so, vediamo.

Oltre il basket, cosa ti piace fare, hai hobbies ?

Non mi piace stare fermo, niente divano, mi sono lanciato con il paracadute ed è stato elettrizzante, vorrei poter continuare a farlo, mi piace andare in giro, scovare posti nuovi, scogliere dove fare tutti da altezze impossibili e leggere, ma anche tante altre cose. Ultimamente però mi manca il tempo per fare tutto quello che vorrei. Il lavoro, la pallacanestro, l’impegno politico perché sono impegnato anche civilmente essendo presente in consiglio comunale a Lucca e lo studio, mi hanno un po' limitato

Una risposta secca, a fine campionato sarai tu a tagliare la retìna ?

Magari !! Se dovesse accadere inizierei a tagliarla già al terzo quarto, ma ora non pensiamoci, adesso dobbiamo cercare di capire che tipo di campionato sarà, quale indicativamente dovrebbe essere la nostra posizione. Ma soprattutto dobbiamo pensare a crescere tutti quanti insieme e far bene partita dopo partita 

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