Il Basketball Club prosegue a ritmi serrati il lavoro per organizzare il tutto nei migliori dei modi in previsione della prossima stagione sportiva e ovviamente la prima cosa a cui mettere mano è la costruzione della squadra.

Il campionato sarà sicuramente molto impegnativo e l’errore più grosso sarebbe lasciarsi prendere da facili entusiasmi per aver ottenuto l’accesso alla B interregionale, per cui la società ha deciso di ripartire dalle certezze maturate in casa Bcl nella scorsa stagione.

Due conferme, Fabio Lippi e Jacopo Pierini, ormai diventati assolutamente indispensabili all’interno della squadra, definibili, uscendo dai consueti ruoli baskettari, Lippi come una vespa, tanto riesce a districarsi in aree affollate alla velocità della luce, pungendo ripetutamente l’avversari con dei canestri incredibili fino a mandare in crisi anche la miglior difesa schierata.

Per Pierini, bisogna far ricorso ad uno dei personaggi più amati di Guerre Stellari, Chewbecca, un gigante buono, gentile, rispettoso degli avversari, molto intelligente e con un polso che è una vera poesia, ma attenzione, guai a pestargli i piedi.

E ora due note in più su questi ragazzi.

Fabio, dalla serie D a Viareggio alla B interregionale in soli tre anni, te l’aspettavi ? Come vedi il prossimo campionato ?

Oggettivamente è un bel percorso di crescita, non mi aspettavo proprio che in solo tre anni sarei passato dal giocare con gli amici per divertirsi, ad un campionato semi professìonistico, una cosa che onestamente mi rende orgoglioso del lavoro che ho fatto e che dice quanto mi sia concentrato ed applicato per migliorare. Di questo devo ringraziare per prima la società che ha creduto in me, poi gli allenatori, dai quali ho appreso tantissimo e ringrazio anche tutti i mie compagni di squadra dai quali c’è sempre da imparare.Il campionato lo vedo davvero molto competitivo, difficile, dove ci sarà da rimboccarsi le maniche più di una volta, ci sono squadre abituate alle serie nazionali e altre che abbiamo incontrato lo scorso che si stanno rinforzando, sono però certo che saremo in grado di dire la nostra, personalmente non vedo l’ora che inizi.

23 anni e una passione sfrenata per il basket, come nasce questa cosa ?

Di preciso non lo so neppure io, in famiglia, dai bis nonni fino a mio padre si è sempre parlato di calcio, tutti quanti sono stati giocatori anche a livelli alti, invece io, già a 5 anni mi trovavo a giocare a basket in una palestra dove non c’erano nemmeno i canestri, alla fine ho spezzato la tradizione familiare, facendo appassionare alla pallacanestro anche mio padre, della serie “famolo strano”. 

Oltre al basket c’è qualcos’altro che ti da le stesse emozioni ?

Il basket ! Seguo la pallacanestro a 360 gradi, seguo ogni cosa, Nba , campionati, Eurolega, poi l’imprinting calcistico della famiglia si fa ovviamente sentire e quindi seguo sfegatamente l’Inter, “ci sto sotto di brutto” quando l’Inter perde il mio stato d’animo si avvicina moltissimo a quello del lutto, quindi vi lascio immaginare che difficile situazione si crea negli spogliatoi, dal momento che i mie compagni, conoscendo questa cosa, ci marciano sopra.

Uscito di palestra, Fabio, come trascorre il suo tempo ?

Amici, amici, amici, coltivare le amicizie per me è importantissimo, a questa cosa dedico molto del tempo libero che ho, poi ci sono le serie TV che mi prendono tantissimo, il resto del tempo libero è ancora dedicato allo sport, basket ovviamente, calcio, tennis, lo sport mi piace davvero tutto.

Studi ancora ? Facoltà ? Sarà il tuo futuro ?

Studio ancora e questa cosa di giocare vicino casa, a una ventina di minuti da Viareggio mi agevola tantissimo con l’università, sono al terzo anno di Scienze della Comunicazione e mi restano 4/5 esami per laurearmi, poi proseguirò per la magistrale, in futuro mi piacerebbe inserirmi nel mondo del giornalismo sportivo 

Qualcosa di più personale ce lo dici ? Qual è il tuo pregio, il difetto ? 

Sono restio a parlare di me, sono in soggezione a farlo, magari solamente perché non l’ho mai fatto. Mi reputo un tipo solare, pronto a smorzare la tensione anche nei momenti più difficili con una risata. Di me posso dire che sono determinato nel senso positivo del termine, quando metto nel mirino un obbiettivo, lavoro al 100% per quello . Come difetto metterei l’essere disordinato, che comprende tante cose, dal lasciare le scarpette su qualche parquet a non trovare più un importante appunto. 

 

Un paio di domande le facciamo anche a Pierini

 

Jacopo Pierini nato e cresciuto nelle giovanili del Cmb, poi Pallacanestro Lucca ed ora Bcl, non c’è angolo del parquet che tu non conosca, hai visto passare e giocato con tanti giocatori, qualcuno ti è rimasto più impresso di altri ? Con qualcuno hai stretto anche un amicizia ?

E’ vero, In realtà ne ho visti davvero tanti, ma non mi piace fare classifiche, ho sempre incontrato persone fantastiche ognuna con particolarità diverse, con le quali sono sempre riuscito ad entrare in sintonia. Se capita di incontrarci sui parquet da avversari ci scappa sempre un abbraccio, d’altronde quando con un compagno di squadra dividi per ameno un anno lo spogliatoio, le vittorie e le sconfitte, non potrebbe essere diverso. Qualche amicizia più forte c’è per forza, sono i ragazzi di Lucca con i quali gioco da oltre 10 anni, quelli che avevo accanto a 14 anni e che per fortuna ho ancora accanto a me in panchina.

A fronte della tua lunga esperienza di giocatore hai sicuramente già provato emozioni importanti, specialmente l’anno della B nazionale, quest’anno è di nuovo B, ma interregionale, come la vivi ?

Per ogni campionato che sia una D, una C o adesso la B interregionale, ho un solo modo di viverla, dare il massimo, provare a vincere il più possibile, migliorarsi sempre e far divertire il pubblico, per me è l’algoritmo perfetto per approcciarsi ad ogni campionato

Sappiamo che lavoro e basket occupano gran parte delle tue giornate, ma siamo certi che un po' di tempo per te riesci a trovarlo, hai hobbies, con chi bevi volentieri una birra ? 

Nulla di particolare, amo vedere buoni film, andare al campino a fare due tiri, e non rifiutare mai una birra, che va bevuta obbligatoriamente con gli amici che alla fine sono una delle parti più importante della vita.

A giudicare dalla tua imponenza fisica si presume tu sia una buona forchetta, che rapporto hai con il cibo ? C’è un piatto che ti piace talmente tanto, da non poterci rinunciare ?

Questa è una domanda che era meglio non fare. È troppo personale e quindi mi avvalgo della facoltà di non rispondere, o se preferisci all’americana, mi appello al 5° emendamento.

Cosa apprezzi di più di te come giocatore, qualcosa invece che non ti piace ?

Ci sono alcune cose che non mi entusiasmano, ma si dice anche, che riconoscere i propri difetti sia il primo ed importante passo per superarli e migliorarsi. Sicuramente una cosa con cui lotto da tempo è il riuscire ad avere più costanza come giocatore, più costanza a mantenere la giusta forma fisica. Poi, e anche qui ci sto lavorando, vorrei attenuare quello stato di nervosismo che a volte ho quando esco da una partita, specialmente se non è andata come avrei voluto o se mi rendo conto di non aver giocato bene. Per quanto riguarda il cosa mi piace di me, non saprei, forse non c’è una cosa specifica un particolare.

Confermato il capitano Andrea Barsanti
Confermati Tempestini e Simonetti